“Dalla porcellana al ferro, al materiale di riciclo, Maurizio Lo Castro ha confermato la sua indole talentuosa ed eclettica, dando forma ad opere inedite ed inusuali. Tornato da pochi anni Sicilia si è lanciato in questo nuovo progetto, risultante di una serie di studi e riflessioni che lo hanno riportato agli inizi della sua formazione accademica, alla riscoperta e rilettura della storia e delle proprie radici culturali.

Sicilian Pop Baroque:

La scelta operata da Maurizio è di mescolare linguaggi diversi

cercando di generare nuovi significati. Indurre l' osservatore a prendere una posizione, mettere in discussione il propio punto di vista per poter effettuare una lettura critica e una scelta.

Il progetto rivisita una matrice culturale antica e ricca di stratificazioni, quale è la Sicilia ed aspira a riavvicinare l’uomo all’arte. Utilizzando il linguaggio universale del colore, forte, moderno e provocatorio, su forme classiche riconoscibili, conduce verso una riscoperta e una nuova percezione di un territorio ricco di meraviglie architettoniche. Capolavori invisibili agli occhi di chi ormai è abituato a guardarli attraverso la quotidianità, conviventi a volte in contrapposizioni violente, per riflettere su tutto ciò che stiamo perdendo.

Guardare da lontano e guardare lontano diventa un lusso impossibile. Questa improvvisa miopia fa dimenticare la bellezza che ci

circonda. E’ un invito a condurre un’azione di decodifica, a creare

un antidoto attingendo alla nostra storia, e riappropriarci della consapevolezza per progettare e tracciare un futuro possibile, per effettuare scelte individuali e dare voce a opinioni proprie. Le sue opere sferzano il nostro occhio e ci invitano ad una lettura critica.

Maurizio Lo Castro ha optato per un approccio a tecniche miste: la ceramica alla base di linguaggi e materiali quali colori e

resine, argentatura in foglia, stucchi; un mix di equilibri tra il restauro e la modellazione plastica. I soggetti variano tra i 40 e i 60 cm.”

Giampiero Montanti

“Un ritorno alle origini quello di Maurizio Lo Castro alla riscoperta di passati sapori e di antiche memorie di cui riappropriarsi per riaffermarne l'importanza. Un progetto in contrasto con l'inutile tendenza globale assoggettata alla tecnologia e al consumismo, di un popolo globalizzato che ha perso la capacità di apprezzare e riconoscere la bellezza ormai forse migrata su altri format.

La salvaguardia della bellezza è l'obiettivo che Maurizio Lo Castro con raffinata mano ripropone in chiave moderna, antiche forme dai colori accesi, stimolano l'osservatore ad una lettura critica, ad apprezzare l’estetica di un passato glorioso che ci ha forgiati, un eredità indispensabile per poter tracciare un possibile futuro.

Ed ecco nascere da una mirabile rilettura della storia e dalle sue radici culturali , forme che concretizzano e riscattano costumi arcaici e controversi, bizzarre convivenze tra raziocinio e folclore scaramantico, brillante intelligenza e torpore religioso, scenari di un tempo che ha affinato menti eccelse e generato cultura vera, nel tentativo di tracciare una nuova strada.

I Maurizio Lo Castro

Dopo gli studi umanistici in Sicilia, termina la propria formazione

all'Accademia di Belle Arti di Brera, lavora per diversi anni presso lo Swatch Lab di Milano in qualità di industrial designer disegnando alcuni degli orologi che hanno invaso il mondo negl' anni '80 e '90.

Prosegue il proprio percorso come Art Director presso Fullsix, agenzia di comunicazione globale.

Nel 2004 Si trasferisce a Patmos, un' isola dell' Egeo, aprendo un laboratorio creativo per operare al di fuori da schemi e stereotipi culturali che non sentiva più come propri. E da quest' ultima esperienza a contatto con la forza della natura in un ambiente incontaminato che si muove come artista libero e completo.

Ad oggi lavora in Sicilia con lunghi soggiorni in Patmos, cercando di salvaguardare un modo di vedere e di pensare da una personale distanza.”

Fabio Arcuri